Le autofficine sono disposte ad accogliere studenti per stage? Quali compiti vengono loro assegnati?
La formazione professionale rappresenta un elemento essenziale per il corretto funzionamento del mercato della riparazione delle autovetture. Questa consapevolezza è ben nota ai titolari delle autofficine, ma sono sempre disposti a impegnarsi nell’adattamento professionale dei giovani, accettando studenti per un tirocinio? Per scoprirlo abbiamo condotto uno studio su questo argomento in diversi paesi europei.
Opportunità di stage nelle autofficine nei vari paesi europei
Abbiamo condotto una ricerca sulle pratiche delle officine in diversi paesi europei. Da questo gruppo emergono positivamente la Polonia, la Repubblica Ceca e la Romania, dove attualmente più della metà delle officine prevedono stage per gli studenti. In Romania, solo un quarto delle autofficine non accetta studenti e non intende farlo in futuro. Tuttavia, nella Repubblica Ceca e in Ungheria, ci sono più officine contrarie all’idea di accogliere stagistiche.
Che attività svolgono gli apprendisti nelle officine europee? Di solito, si occupano di semplici attività legati alla manutenzione e all’aggiustamento dei veicoli. Alcune autofficine, al fine di presentare pienamente ai giovani la realtà del lavoro in officina, commissionano loro anche attività non legate alle riparazioni, ad esempio lavori di pulizia.
Siamo lieti di notare che oltre un terzo dei voti espressi indica che le attività assegnate dalle officine agli apprendisti vanno oltre la semplice aggiustamento o assistenza. Tali compiti richiedono la supervisione e l’attenzione dei dipendenti dell’officina, quindi sono molto più coinvolgenti.
Quali officine sono più disposte ad accettare apprendisti?
È molto più probabile che le grandi autofficine accettino studenti per tirocini obbligatori. Tali strutture hanno anche maggiori nell’organizzazione delle pratiche di rimborso. Ciò è legato all’assunzione di più dipendenti e alle possibilità di formalità e supervisione delle questioni ufficiali. Solo un quarto dei voti raccolti indica che le grande autofficine non accettano studenti per un tirocinio, mentre nel caso di quelle piccoli questa risposta vale ben più della metà dei voti espressi.
È interessante notare che le autofficine situate nelle città di piccole e medie dimensioni sono molto più disposte ad accettare studenti per un tirocinio rispetto ai grandi agglomerati. Forse ciò è dovuto al fatto che nelle officine dove ci sono tante richieste quotidianamente, è difficile nominare una persona che possa dedicare il proprio tempo di lavoro all’introduzione di nuove persone e alla supervisione delle loro attività.
– In una grande autofficina, soprattutto se ben organizzata, ci sono molte maggiori opportunità di utilizzare e formare gli apprendisti. Ciò è dovuto al fatto che in tali luoghi le attività svolte in parallelo sono molte di più e le singole operazioni possono essere suddivise in fasi meno complicate, che possono essere affidate agli studenti, e fasi avanzate, che devono essere eseguite da qualcuno con adeguata esperienza . In una piccola struttura con 1-2 postazioni di lavoro, il capo dovrebbe aspettare che il tirocinante, ad esempio, smonti o disassembli un determinato elemento prima di fare una diagnosi, per la quale, per ovvi motivi, non ha tempo.
Più grande è la città, meno attraenti sono le officine automobilistiche come datori di lavoro, cosa è già visibile nella fase di tirocinio. In una grande città, un giovane ha più alternative per quanto riguarda l’istruzione e il lavoro in campi percepiti come meglio retribuiti e più agiati. Purtroppo, senza intensificare le campagne promozionali e informative, non cambierà nulla in questa materia. – ha affermato Rafał Kędziorek, responsabile dello sviluppo della rete Nexus Automotive Central Europe.
Metodologia di ricerca
La ricerca, sulla base della quale è stato redatto l’articolo, è stata condotta dal portale MotoFocus.pl sotto forma di intervista online (CAWI) su un panel di rappresentanti delle autofficine dei seguenti paesi europei: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia , Lituania, Romania, Bulgaria, Gran Bretagna, Croazia, Ungheria, Italia. Allo studio hanno preso parte 1.655 persone.