I fornitori nel settore automobilistico registrano margini di profitto leggermente superiori, tuttavia, gli investimenti necessari rimangono ancora a rischio
CLEPA e McKinsey & Company presentano gli ultimi approfondimenti sullo stato di salute e sul sentiment del settore delle forniture automobilistiche attraverso il loro sondaggio semestrale. Basandosi su oltre 150 risposte, l’indagine fornisce prospettive sul clima economico del settore, sulle tendenze, sulle sfide attuali e sulle opportunità.
L’indagine rivela una prospettiva generale mista, con il 39% degli intervistati che ha una prospettiva negativa e il 31% una positiva.
La metà dei fornitori si aspetta profitti bassi o addirittura perdite, mentre il 43% esprime preoccupazione per la competitività dell’UE, e il 41% ritiene che altre regioni stiano correndo avanti nell’introduzione di nuove tecnologie sul mercato.
Nonostante queste preoccupazioni, i fornitori automobilistici europei continuano a vedere opportunità, con il 49% che prevede una crescita dei ricavi nei prossimi 12 mesi.
Nel 2023, il 56% dei fornitori prevede una redditività operativa inferiore al 5%. Sebbene ciò rappresenti un notevole miglioramento rispetto al 76% del 2022, non è ancora sostenibile a lungo termine. Per il prossimo anno, questa cifra dovrebbe migliorare ulteriormente, con solo il 48% dei fornitori che prevede una redditività inferiore al 5%. Tuttavia, questa cifra rappresenta ancora circa la metà del settore con bassa redditività o addirittura perdite, sollevando dubbi sulla capacità di finanziare la transizione verde e digitale.
Lukas Michor, leader del settore fornitori EMEA di McKinsey, afferma: “Sebbene le prospettive generali siano migliorate rispetto ai tempi del Covid, il settore è ancora fortemente dominato dall’incertezza. Ciò è dovuto in particolare a prospettive di volume instabili. Da un lato non è chiaro quanto aumenteranno i volumi complessivi nell’attuale contesto inflazionistico e dall’altro le previsioni a livello delle piattaforme dei veicoli sono più incerte che mai”.
Una sfida chiave che rimane per molti fornitori è l’aumento dei costi e l’incapacità di trasferirli ai clienti OEM. Gli alti costi di produzione rimangono una preoccupazione particolare, con il 43% dei fornitori che li evidenzia come una sfida strategica primaria, in aumento rispetto al 35% di sei mesi fa.
Benjamin Krieger, segretario generale del CLEPA, afferma: “I fornitori devono mantenere investimenti significativi per soddisfare la duplice transizione verde e digitale e rimanere competitivi a livello globale. I costi energetici, materiali e amministrativi rappresentano una sfida e minano la competitività dell’UE. Anche se l’industria ha le carte in regola per portare una tecnologia all’avanguardia sul mercato, richiederà maggiori sforzi e supporto normativo affinché il settore rafforzi il proprio vantaggio competitivo”.
Inoltre, il 41% esprime preoccupazione per il fatto che altre regioni, in particolare la Cina, stiano superando l’UE in termini di innovazione tecnologica. Cicli di sviluppo prodotto più brevi e la presentazione di innovazioni in eventi come il Salone dell’Auto di Shanghai contribuiscono a questa preoccupazione.
Gli intervistati mostrano sentimenti contrastanti riguardo ai rischi e alle opportunità in Cina. Dall’indagine è emerso che il 34% dei fornitori sta attivamente riducendo attivamente la propria dipendenza dal mercato cinese, mentre il 29% identifica ancora la Cina come centrale per la propria strategia di crescita futura. Tuttavia, la maggior parte dei fornitori concorda sulla necessità di recuperare terreno sia in termini di capacità operative che strategiche per rimanere competitivi. Solo il 17% dei fornitori ritiene che la struttura dei costi e i prezzi siano competitivi, e solo il 25% ritiene che il ciclo di sviluppo del prodotto e i processi decisionali siano sufficientemente rapidi e agili.
Nonostante le sfide, i fornitori europei rimangono lungimiranti, con il 21% che dà priorità a “investire per crescere” e il 44% che adotta un approccio equilibrato di riduzione dei costi e investimenti mirati. Oltre ad attuare una nuova strategia cinese, la digitalizzazione rimane un elemento centrale della strategia di crescita dei fornitori, con due terzi che perseguono attivamente la trasformazione digitale, in particolare nelle aree di ricerca e sviluppo, produzione e gestione della catena di fornitura.