L’industria giapponese dell’aftermarket automobilistico in mostra a IAAE
In un mercato che resta molto particolare, chiuso ma attento a ciò che accade fuori, al servizio di un’industria nazionale di brand automobilistici forte e con una propria via di successo alla transizione energetica (recenti dati indicano che in USA le vendite di veicoli ibridi giapponesi, specie Toyota, Honda e Mazda, hanno superato il livello di vendite di vetture elettriche statunitensi Tesla) la 21° edizione fiera IAAE torna a superare i propri livelli dimensionali pre covid e si tiene, come sempre, presso l’avveniristico quartiere fiera Tokyo Big Sight (ala sud, in 4 ampi padiglioni) e la registrazione dei visitatori fa segnare buoni riscontri, con quali 20 mila professionisti del settori presenti nei tre giorni di manifestazione, ora aperta per tutti i leader globali dell’aftermarket automobilistico.Il Giappone, nel settore aftermarket, paga una frammentazione dell’offerta, con almeno 3 saloni rappresentativi con cadenze diverse, e una pletora di organismi, associazioni e consorzi a rappresentare le diverse anime produttive e professionali. Ad ogni modo i padiglioni sono ben partecipati e con la presenza di numerosi brand noti nel settore, soprattutto nei comparti ricambistica, mondo della carrozzeria, attrezzature per assistenza pneumatici e attrezzature per officina. Un segmento a parte è formato dai customizzatori che, in Giappone, sono ancora un business interessante.
Giusto per offrire un sommario quadro, il comitato direttivo di International Auto Aftermarket Expo è formato da rappresentanti di Auto-Parts & Accessories Retail Association (APARA); Japan Auto Accessories Manufacturers’ Association (JAAMA); Japan Auto Chemical Industry Association; Japan Auto Parts Industries Association (JAPIA); Japan Automobile Dealers Association (JADA); Japan Automobile Service Promotion Association (JASEA); Japan Automotive Machinery and Tool Manufactures Association (JAMTA); Japan Automotive Parts and Accessories Distributors Association (JAPADA); Japan Automotive Parts Recyclers Association (JAPRA); Japan Automotive Products Association (JAPA); Japan Autoparts Wholesales Association; Japan Filter Element Association; Nippon Auto Parts Aftermarket Committee (NAPAC); Rebuilt Manufacturers Association Japan più ulteriori rappresentanti nazionali e istituzionali di importatori, distributori e produttori.
Numero di espositori è tornato a superare le 300 aziende e associazioni espositrici presenti, con oltre 550 stand. Quelli nazionali sono stati all’incirca il 75% (scriviamo in assenza di dati ufficiali) mentre si poteva notare la presenza di partecipanti da almeno 7 paesi o regioni estere: Cina, Taiwan, Corea del Sud, Tailandia, India, Germania, Italia.
In un salone dall’estetica asciutta e pochi fronzoli, si sono in particolar modo le aree di imprese italiane come Brembo, Sparco, Fiamm o WinCar con la sua sezione asiatica e l’importazione di numerosi prodotti di aziende italiane del garage equipment.
Grazie a un accordo di co-promozione con gli organizzatori privati di JC Resonance, grazie a uno stand dedicato si è avuta la possibilità di promuovere sia la prossima edizione di Autopromotec, dal 21 al 24 maggio 2025, sia l’associazione italiana di costruttori di Auto Attrezzature AICA.
In seguito, incontri con JASEA (Japan Automobile Service Promotion Association) e JAMTA (Japan Automotive Machinery and Tool Manufactures) e con tre giornalisti rappresentanti di media tecnici di settori, sempre per amplificare l’interesse per gli operatori del sol levante verso la prossima edizione di Autopromotec 2025.
Nei giorni successivi, grazie a WinCar Automotive ICT Solutions Asia c’è stata l’ottima possibilità di presentare il prossimo Autopromotec 2025 ad un pubblico mirato di professionisti del settore automobilistico giapponese, desiderosi di visitare la fiera.
Successivamente un importante incontro con il Segretario Generale, signor Kanji, e il Presidente, signor Kimio, della cooperazione associativa BS-Summit che opera nel settore del service equipment e della carrozzeria a livello nazionale e rappresenta migliaia di operatori professionali e buyers di attrezzature, specie italiane a cui viene riconosciuta una leadership di settore.
Infine, un importante momento istituzionale con l’apprezzato incontro con il Responsabile Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Giappone Francesco Paolo Cannito a cui sono stati introdotti sia il salone Autopromotec sia l’associazione AICA, con i suoi eccellenti livelli di export, oltre ai risultati di interscambio tecnologico ottenuto grazie al recente progetto “Futurmotive Expo & Talks”. A margine, grazie a ICE Agenzia – Italian Trade Agency, sede di Tokyo ho conosciuto l’innovativa azienda NatureArchitects (Yumi Karasumaru e Suto Kai) con soluzioni metamateriali per il settore automotive; successivamente a Yokohama per la visita all’acceleratore Nana LV e il pitch di alcune start up partecipanti al Global Startup Program finanziato da ICE Agenzia, tra cui Novac di Modena, attiva nello sviluppo di batterie in materiali compositi.
Soprattutto, una settimana molto interessante e di aiuto per le creazioni di incontri, lo sviluppo di relazioni e l’espansione di reti a vari livelli, verso un paese storicamente complesso e distante, ma così forte e presente nel mondo automotive e, oggi, nella sofisticata partita della transizione energetica: privilegio di vivere per una settimana all’interno della cultura giapponese dell’ecosistema automotive, molto arricchente. Sorprendente, infine, constatare la riconoscibilità di valore di tutti i prodotti italiani in Giappone, non solo legati all’auto ma nell’intero lifestyle. Non è casuale che l’attuale governo abbia posto il Giappone al centro delle sue relazioni economiche bilaterali.